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Bullicidio nelle scuole americane: Forgiare una completa soluzione legislativa - JASON A. WALLACE

Traduzione a cura di Anna Durante, Volontaria del SCN.

Introduzione
Eric Mohat, "brillante e stravagante", aveva una corporatura alta e smilza che gli è valsa il titolo di "Twiggy" in giro per la scuola, ma non gli importava di questo nickname. Nonostante l'atteggiamento affabile di Mohat, tuttavia, lo studente diciassettenne di Ohio è stato costantemente bersagliato con insulti anti-gay da parte dei suoi compagni di classe, spesso di fronte a insegnanti e dirigenti scolastici che non hanno fatto niente per intervenire. Mohat è stato preso di mira perché "è visto come talmente effeminato, che in teatro avrebbe indossato abiti luminosi". Il 29 marzo del 2007, un bullo ha detto al Mohat, davanti agli altri studenti, "Perché non vai a casa e ti spari? Nessuno sentirebbe la tua mancanza". Dopo il ritorno a casa, più tardi, quello stesso giorno, Mohat "prese una pistola legalmente registrata dal cassetto della scrivania del padre, si chiuse nella sua stanza e si sparò alla testa". I genitori di Mohat hanno depositato una causa contro la scuola al tribunale federale, invece di chiedere il risarcimento chiedono alla scuola di riconoscere la morte di Eric come un "bullicidio" e mettere in atto un programma anti-bullismo in classe. C'è stata una sorta di epidemia di bullicidi nella città natale di Mohat di Mentor, Ohio: cinque studenti in questo piccolo borgo di Cleveland si sono uccisi negli ultimi due anni. Nella decisione storica del Brown v. Board of Education, la Corte Suprema ha riconosciuto l'educazione come "forse la funzione più importante di governi statali e locali". Mezzo secolo dopo Brown, con l'istituzione del Ministero della Pubblica Istruzione come organizzazione a livello di governo e l'emergere di un sistema scolastico pubblico che si basa sui finanziamenti federali, il governo federale ha anche abbracciato un ruolo importante nella formazione. Al fine di adempiere a questa "importante funzione" e promuovere una cultura di apprendimento, è fondamentale che le scuole forniscano un ambiente sicuro per i loro studenti. Gli studi hanno dimostrato un legame tra la sicurezza della scuola e il successo scolastico, e molti genitori hanno individuato la sicurezza come la loro maggiore preoccupazione. Tuttavia, milioni di studenti sono vittime di bullismo ogni anno, privando loro di un ambiente scolastico sicuro e che li conduce a scarso rendimento, a saltare le lezioni, o farli crollare del tutto. Anche se il bullismo colpisce in modo negativo tutte le sue vittime, gli studenti che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, transgender (LGBT) e gli studenti che sono percepiti dai loro pari essere LGBT sono sproporzionatamente presi di mira dai bulli. Questo articolo analizza l'epidemia di bullismo anti-gay nelle scuole, indaga i rimedi inadeguati attualmente esistenti, e propone una norma nazionale per combattere il bullismo anti-gay. La prima parte esplora la prevalenza del bullismo anti-gay nelle scuole e l'effetto dannoso che ha nei casi estremi su studenti LGBT. La parte seconda esamina i successi e gli insuccessi riscontrati durante l'utilizzo del Titolo IX per affrontare le molestie anti-gay nelle scuole. La terza parte sondaggia la legge statale anti-bullismo e considera la difficoltà di emanare una legge LGBT-inclusiva. Rifiutando i tentativi descritti nella seconda e terza parte, come l'inadeguatezza delle misure per la riduzione delle molestie anti-gay, la parte IV considera la possibilità di una legge nazionale anti-bullismo e il suo potenziale di successo. Utilizzando recentemente la legislazione proposta -la legge di Miglioramento della Sicurezza nelle Scuole del 2009 e la Legge Contro la Discriminazione degli Studenti del 2010- come trampolino di lancio, questo articolo sostiene che è giunto il momento di passare a una legge anti-bullismo federale LGBT-inclusiva e prevede uno statuto che sarebbe costituzionalmente ammissibile e politicamente fattibile.

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